Giocare solo 4 unità di grado 3 in un mazzo MLB è un azzardo ripianato dalla possibilità di potersi tutorare SSD o MLB durante la partita. L’alto numero di G1 e G2, poi, garantisce un basso rischio di missare le prime convocazioni e ci permette di aver sempre unità in mano per rimpiazzare quelle perse o da utilizzare come piccoli scudi..
Si spiega così l’utilizzo di 4 Pongal, utili per garantirmi, al peggio, un G3 di emergenza, o comunque per sfoltire il mazzo da una unità normale.
La coppia di Lien serve per sistemarmi la mano iniziale se la vedo di primo turno ed ho vinto il dado, oppure quando sono alla frutta ed ho bisogno di pescare per vedere un grado mancante.
Ma poi, perché impostare il mazzo sulla keyword “Blaster”?
Per creare un vero mazzo Beatdown! Ovvero per giocare un mazzo che possa apparecchiare 3 colonne da 20k sul terreno estremamente efficaci per giocarsela contro i LB ed in generale contro i Vanguard da 10k avversari. Non per niente, all’evento mi aspettavo tanti Paladini Dorati, Reali, Soul-Less ed altri mazzi alternativi come Spike e Great Nature. Inutile dire che attaccare un VG da 10k con una colonna da 20k vuol dire obbligare l’avversario ad utilizzare 15k di scudo, ovvero almeno 2 carte. I Blaster, poi, son pur sempre delle unità molto forti.
Sicuramente non piacerà la scelta di giocare solo 3 Iseult (PG), decisione maturata in quanto gioco ben 8 unità Shadow Paladin e appoggiata dal fatto che, giocando pochi gradi 3, ho sempre tanti scudi piccini in mano ed un VG da 12k di norma, per cui ho sufficienti risorse di base per pararmi facilmente. Sarebbe abbastanza inutile arrivare a ritrovarmi due PG in mano e, peggio ancora, solo un Blaster Dark a far loro compagnia.
A livello di inneschi, 8 critici, in un mazzo del genere, mi sembrano il minimo accettabile; sono micidiali soprattutto contro i LB, in quanto far passare da 3 a 5 danni cambia completamente il proseguo della partita.